COME OFFRIRE QUALITA’? Il piccolo abitato di Caria, frazione di Drapia (VV) è un paese agricolo del Vibonese, che negli ultimi 20 anni ha modificato notevolmente la propria struttura economica, architettonica, e urbanistica. La qualità e la dimensione degli edifici ristrutturati o ricostruiti dopo gli anni ‘60 e ‘70 ha contribuito notevolmente a questa trasformazione. Demolire e ricostruire è la prassi ancora in auge, dettata sicuramente da un mercato che lo richiede ma anche da una miope visione culturale dei committenti e da una mancata strategia sulla conservazione e sull’innovazione di questi centri. Quello che impropriamente viene detto qui centro storico, ha mantenuto sostanzialmente solo la sua conformazione urbanistica contingente.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
Gli edifici esistenti conservano ben poco di fasti passati, di pregi architettonici, di un minimo di decoro urbano o di innovazione architettonica o estetica. Si tratta nella realtà di una sovrapposizione di linguaggi complessi, che si sono stratificati nel recente passato, spesso legati più all’edilizia e al mercato che ad una precisa idea di armonia. Una scena urbana dunque difforme, non continua nella sua struttura, nelle altezze o nei colori: balconi sporgenti, intonaci sostituiti, pluviali, parabole, pompe di calore a vista. “Disarmonie”, si potrebbero chiamare ma, che manifestano pienamente lo specchio di una comunità che vive la propria contemporaneità. In realtà quello a cui si assiste oggi è il destino che accomuna molti di quei centri abitati calabresi, che non si distinguono per straordinarie eccellenze architettoniche, ma che sicuramente celano un’anima che abbiamo l’obbligo di tentare di cogliere e restituire.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
QUALE ARMONIA? Ma questa complessità urbana, può trovare in una pavimentazione l’armonia mancante o la soluzione a tutti i mali? Noi crediamo che bisogna innanzitutto essere onesti col proprio tempo, interrogarlo e prendere coscienza di quello che si ha. Con le proprie disarmonie, le giustapposizioni dovute, il buon gusto o meno di chi abita o chi opera e rendere il tutto partecipe in una nuova scena urbana che affronti il tema della contemporaneità. Forse reinterpretando tutti questi segni e facendoli propri, oppure provare a rielaborarli e riportarli ad un possibile pensiero estetico. Insomma cercare di ridare un carattere ed una qualità forte ad un centro urbano oramai povero.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
TEMI DI PROGETTO Il progetto della pavimentazione di Caria, si poggia sostanzialmente su un’idea chiaramente formale di trame e di tessuti filati al telaio, arte che ha avuto in questo centro una diffusa attività fino a quasi la prima metà del ‘900 e dove in ogni casa o famiglia era possibile vederne almeno uno. Il progetto richiama quindi esplicitamente un tessuto, le cui trame poggiano su una libera interpretazione di un dipinto di Paul Klee e cerca di raccontare con discrezione, per tracce ed indizi la piccola storia, i personaggi, le leggende ma anche la vita delle genti che abitano questo luogo e che sono i veri protagonisti. Delle piccole incisioni realizzate sulla pavimentazione, segni, numeri, scritte, saranno le nostre “guide”.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
IL PROGETTO PUNTA SU ALCUNI ELEMENTI: - Un esteso sistema di spazi carrabili e pedonali (840 mq) continui, pavimentati in pietra. Lo spazio è pavimentato con i materiali della tradizione del sud, (tre pietre siciliane) lastre di pietra di due tonalità di grigi, ed un giallo opalino che richiama il colore degli intonaci tipici delle antiche abitazioni di Caria, che si alternano con un disegno a fasce e per campi di dimensioni contenute.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
-Il disegno è scandito da una sequenza di diagonali, che si comprimono e si dilatano secondo regole auree. Il movimento concatenato di linee e fasce tenta di interpretare la dinamica dello spazio e di scomporre la direzionalità costante dell’ asse stradale.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
La pietra si dispone secondo orditure diverse (tessuti), con larghezze e lunghezze diverse disposte “a correre”e trattamenti superficiali diversificati, che conferiscono alla pietra riflessi diversi a seconda delle ore della giornata e sensazioni tattili diversificati. -I tappeti opalini disposti a terra, mantenendo le tracce dei vecchi intonaci, ricordano i drappi per la tradizionale festa del “Corpus Domini” che quasi si pietrificano a terra.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
ASPETTI IDENTITARI E SIMBOLICI. UN OMAGGIO A PAOLO ORSI Il rafforzamento e l’estensione della centralità urbana e della rappresentatività della città all’esterno si realizza attraverso il ritrovamento di tracce del passato. Come in un libro per bambini piccole sorprese rimandano alla nostra conoscenza curiosità e interpretazione. Nella nuova immagine del progetto non vi è nostalgia del passato ma fiducia nel tempo che avanza rinnovandosi, sapendo bene che non ci può essere conservazione senza innovazione.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
CONCETTI SPAZIALI: Il progetto è volutamente e rispettosamente semplice nei confronti dell’esistente: la sua scala è tagliata sull’uomo, gli intenti sono quelli di ricreare un luogo stimolante per riappropriarsi dell’ abitare; colore e materiali suggeriscono ricchezza sensoriale, ma anche tradizione.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
Il vuoto urbano è animato dal gioco divertente di elementi disegnati a terra che invitano alla scoperta in un percorso suggestivo. È un luogo da percorrere e da scoprire. Lo spazio non è immobile né monumentale: tutti i suoi elementi sono a scala umana e producono relazioni mutevoli nel muoversi all’interno di essa.
© Michelangelo Pugliese . Published on August 31, 2013.
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