villa B&D - COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS

December 26, 2013, 6:06 pm

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L’edificio di civile abitazione oggetto della ristrutturazione è ubicato a margine dell’abitato di Cianciana, all’interno di un lotto con un leggero declivio, rivolto verso il paesaggio agrario.

Il concetto progettuale di riferimento è la sobrietà volumetrica e il dialogo con la natura. L’edificio si relazione al paesaggio circostante con un linguaggio contemporaneo che richiama l’architettura mediterranea.

Il volume viene ridefinito e abbassato in altezza, sostituendo la copertura a doppia falda con tetto piano; nella nuova copertura è previsto un sistema totalmente integrato di pannelli solari e fotovoltaici che garantiscono una completa autonomia energetica.

La proposta comprende un organizzazione degli spazi esterni, con un sistema di terrazze che si adattano alla topografia e formano un tutt’uno con il volume abitativo.

Le nuove proporzioni esprimono l’orizzontalità e la semplicità. Il volume è scandito dalle ripetizione dinamica delle aperture che, con altezza costante, variano di larghezza, movimentando i prospetti e dosando la luce negli spazi interni.

Il fronte principale è caratterizzato da una tettoia in acciaio corten, costituita da un motivo filtrato di esili elementi verticali, che protegge la vetrata del living e forma uno spazio porticato che si affaccia sul paesaggio circostante.

La nuova distribuzione, rispondendo alle esigenze della committenza (una coppia di norvegesi), individua longitudinalmente due gruppi di funzioni: la stecca con il living, la camera degli ospiti e la camera matrimoniale, nella parte rivolta verso il paesaggio e in continuità con le parti esterne; la stecca di servizi, con i bagni, la cucina e la lavanderia, relazionate all’esterno di servizio sul retro.

Il sistema di aperture verticali è pensato per creare fluidità nei collegamenti tra gli spazi interni e gli spazi esterni.

Gli spazi esterni sono organizzati in terrazze con specifiche funzioni che si sviluppano con progressivi abbassamenti di quota: accanto la zona giorno vi è la terrazza principale; scendendo alcuni gradini lo spazio barbecue con il tavolo esterno; e ad una quota più bassa l’area solarium con la piscina.

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Appartamento a Pisa - sundaymorning, Fabio Candido, Marco Sarri

December 29, 2013, 1:05 pm

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L’appartamento si trova in un edificio costruito negli anni Sessanta, in un quartiere borghese di Pisa. La configurazione degli ambienti è espressione delle consuetudini abitative dell’epoca, con spazi ordinatamente dedicati a rituali dell’abitare che sono ancora intuibili nonostante il trascorrere del tempo: ingresso, cucina, tinello, salotto; una netta separazione tra zona giorno e notte. L’intervento che qui si presenta è occasione di riflessione sul tema dello spazio vuoto. La strategia progettuale si fonda sulla trasformazione del vuoto come argomento di indagine utile a definire una rinnovata dimensione dell’abitare attraverso un preciso programma di intervento.

Questo si concretizza in un elemento funzionale – comprendente attrezzature e spazi per la cucina – che si colloca come blocco indipendente e ospita, nella parte posteriore, ambienti di servizio nascosti rispetto alla zona giorno. La scelta materica e la caratterizzazione cromatica – legno di frassino spazzolato, laccato a poro aperto – accentua l’identità percettiva del blocco, completato da un piano di lavoro che non si preoccupa di celare la propria massività. All’interno di questa composizione, la scelta dei materiali lapidei – marmo bianco di Carrara e bardiglio imperiale – è stata effettuata non solo in relazione all’equilibrio cromatico degli elementi architettonici, ma anche in omaggio ad una tradizione architettonica che vede l’abbinamento storicamente consolidato nell’area di estrazione dei due marmi, non molto distante da Pisa.

All’estremità opposta dell’ambiente giorno, un unico elemento di arredo ospita la libreria con lo spazio conversazione e integra l’ingresso all’appartamento.

Il passaggio verso la zona notte è ottenuto mediante una bucatura ritagliata sulla parete nuda. La transizione tra le due aree è ulteriormente filtrata dalla presenza di un disimpegno dal disegno misurato.

Il processo di semplificazione dello spazio vuoto trova il suo contrappunto nel frequente ricorso al tema percettivo figura-sfondo come strategia di composizione degli elementi architettonici: ciò si evidenzia nella collocazione del blocco in marmo rispetto alla parete attrezzata retrostante, ma anche nel rapporto che si instaura tra il passaggio ritagliato nel muro e lo spazio di disimpegno che introduce alla zona notte. In entrambi i casi non sono privilegiati punti di osservazione precisamente definiti: la continua variazione dei rapporti tra gli elementi architettonici, rispetto ad un osservatore in movimento nello spazio, diventa in questo modo espressione significativa delle premesse strategiche.

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casa BC - Massimo Nodari

December 24, 2013, 9:12 am

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L’edificio è posto su un terreno in declivio esposto a meridione sopra l’abitato di Boario Terme. Il programma prevedeva la realizzazione di una residenza unifamiliare. La conformazione morfologica del sito ha consentito di ricavare un livello seminterrato (di servizio) e una parte fuori terra costituita da due blocchi prismatici ad altezze differenti articolati dal vano scala. La rotazione di blocchi è data dalle distanze minime dai confini (lotto trapezoidale). La separazione fra zona giorno e zona notte è netta (contenuta in blocchi distinti); entrambe tuttavia presentano a meridione dei profondi loggiati a sbalzo, per filtrare e controllare la luce e per selezionare le vedute. Il linguaggio formale è semplice e razionale con una riduzione di materiali limitata al pietrame per i terrazzamenti e i basamenti di modellazione del terreno, parete intonacata ventilata per le murature esterne e boiserie in legno di ipe’ per i fianchi interni dei loggiati.

vista da valle

vista dalla rampa

vista da nordest

vista dai loggiati

vista dell'ingresso

fronte est

vista corpo giorno

vista dalla strada d'accesso

retro

vista del soggiorno

vista dello spazio cucina

pianta seminterrati

pianta piano terra

sezione/prospetto sud

sezione sul soggiorno

prospetto nord

prospetto a valle

dettagli arredi fissi

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The Amphitheater House - Aristide Antonas

December 12, 2013, 4:05 am

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The amphitheater house is built in Hydra, a traditional small town, situated in an island close to Piraeus, the port of Athens. The building was constructed above the ruins of an older quasi-orthogonal foundation wall: none of the characteristics of the older construction was obvious when the operation for its design started. The material of its walls is the material that occurred from the excavation of the stone that laid underground the site.

The project challenges the possibilities of an empty –“construction site” like – living place.   The space is organized around a high-ceiling interior that reaches, in parts, 10 meters height. The amphitheater that occupies the central part of the high space replaces the living room of the house; the amphitheater gives shape to the gatherings that occur in it or around it. The house’s kitchen space and the rooms are included in a narrow zone, located in the eastern part of the house. A horizontal wooden platform is suspended over the interior space, proposing an area that can be used as a master bedroom viewing the island’s port.  

The house orchestrates a multiplicity of different situations that can swift its character according to each temporary inhabitation. The inhabitation of the house is analogue to the series of its transformations. Different interpretations of the house are translated in different dispersions of mobile objects and elements of its electronic equipment. The scene of the house has been designed in order to present every dispersion of its objecthood.   The amphitheater house is proposed as an essay about emptiness and theatricality while it forms a post fordist – vacation space or an immaterial labor villa in the conditions of a post network society.

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La passerella nella Valle dei Templi - Joan Puigcorbé, COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS

November 7, 2013, 5:40 am

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La passerella è concepita come un elemento scultoreo che si integra con l’incantevole contesto della Valle dei Templi di Agrigento, ed instaura con essa un dialogo che trae ispirazione dalle caratteristiche paesaggistiche e architettoniche del luogo.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

La finalità principale della passerella pedonale è restituire unità al percorso del parco archeologico, diviso dall’attraversamento della strada statale 118; e consentire una fruizione sicura del parco, restituendo al visitatore la percezione di questo come elemento unico ed organico.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

L’aspetto romantico delle rovine, il concetto di non-finito cui queste rimandano, le operazioni di restauro per anastilosi compiute nel corso del tempo, hanno portato ad un’immagine della Valle dei Templi caratterizzata da elementi di diverse altezze e dimensioni, creando differenti moduli espressivi e formali.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

Le differenti altezze delle colonne del vicino tempio di Eracle sono state trasfigurate e reinterpretate progettualmente nella passerella, in una sequenza dinamica di elementi verticali di diverse altezze, che generano una vibrazione della luce, producendo un effetto di trasparenza, di smaterializzazione, di antitettonicità.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

La passerella è prevista interamente in acciaio corten, materiale caratterizzato da differenze cromatiche, opacità e mutevolezze, assimilabili a materiali naturali, integrando il progetto col paesaggio.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

La struttura è costituita da un cassone a sezione alveolare rastremata alle estremità e da protezioni laterali formate da lamine di diverse altezze, disposte a distanze modulari.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

L’ancoraggio della passerella è previsto mediante apparecchi di appoggio in elastomero armato, che realizzano una cerniera bi-direzione ad un’estremità e un carrello unidirezionale nell’altra. Anziché una fondazione superficiale tradizionale che richiederebbe uno scavo invasivo è stato elaborato un sistema reversibile a impatto limitato.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

La resistenza allo scivolamento nei confronti delle azioni orizzontali trasmesse dalla passerella, solitamente garantita dall’affondamento della fondazione nel terreno, è ottenuta aumentando l’attrito terreno-fondazione attraverso un sistema di chiodature in roccia con barre tipo Dywidag.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

La logistica connessa alla realizzazione dell’opera presuppone il contenimento delle operazioni in situ, sia in ragione del particolare contesto d’inserimento che delle interferenze con la viabilità e l’accesso. Per rispondere a questa esigenza si ricorrerà alla prefabbricazione dell’intera passerella e al successivo trasporto e posizionamento in opera, laddove saranno già stati predisposti i punti di appoggio della struttura.

Joan Puigcorbè, COTTONE+INDELICATO. Published on November 07, 2013.

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Asakusa Culture and Tourism Center - Kengo Kuma & Associates

October 28, 2013, 2:06 am

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In the corner premise of just 326㎡ across Kaminari-mon Gate, the building was required to accommodate plural programs such as tourist information center, conference room, multi-purpose hall and an exhibition space.

Photo: © Takeshi YAMAGISHI. Published on October 28, 2013.

The center extends Asakusa’s lively neighborhood vertically and piles up roofs that wrap different activities underneath, creating a “new section” which had not existed in conventional layered architecture. Equipments are stored in the diagonally shaped spaces born between the roof and the floor, and by this treatment we could secure large air volume despite its just average height for high-and medium-rise buildings. Furthermore, the roofs not only divide the structure into 8 one-storied houses but also determine the role of each floor. First and second floor has an atrium and in-door stairs, creating a sequence from which you can feel the slope of the two roofs. On 6th floor, taking advantage of the slanted roof, we were able to set up a terraced floor with which the entire room can function as a theater. As angles of the roofs inclined toward Kaminari-mon and the heights from the ground vary from floor to floor, each floor relates differently to the outside, giving a unique character to each space.

Photo: © Takeshi YAMAGISHI. Published on October 28, 2013.

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Recupero di un dammuso. Pantelleria - Gianluca Bugeia

December 28, 2013, 9:25 am

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Non lontano dal vulcano spento denominato “Kuddia Bruciata”, tra le colline di contrada Zubebi, che con vista a 180° sul mar Mediterraneo, sembra porgere le spalle alla rigogliosa montagna grande.

L’intervento ha previsto il recupero di un antico dammuso e il ridisegno delle aree limitrofe, caratterizzate prevalentemente dalla coltivazione di uva e capperi.

Il progetto ha previsto il ripristino delle antiche volumetrie ed il mantenimento della morfologia costruttiva del passato. I rivestimenti a parete esterni, eseguiti con pietra locale, i pavimenti realizzati mediante battitura di tufo e lastre di pietra, consentono alle architetture pantesche di celarsi all’interno del territorio in attesa di essere scoperte.

Al centro del patio esterno, fa mostra di se il piccolo forno, custodito all’interno di un blocco monolitico in pietra, che su un lato disegna l’accesso ad una doccia all’aperto. Le aree esterne sono costituite da battuto di cemento e tufo, dove all’interno di fori trovano ubicazione, alcune piante di Yucca e palme Washington.

Arredi semplici e accessori ridotti ai minimi termini. Le sedute esterne realizzate in muratura, il pavimento in battuto di cemento che senza discontinuità prosegue in tutti gli ambienti. I rivestimenti a parete, del piccolo angolo cottura e del bagno realizzati in “pastella”, sono in contrasto con le tinte bianche delle volte tipiche di queste antiche abitazioni.

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Oficinas Panamericana 50 - AFRa

December 19, 2013, 3:31 am

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El proceso de la operación de la ampliación de las autopistas urbanas de los años 90 habilita una gran cantidad de territorio a la lógica metropolitana en enormes operaciones sobre tierra que se vuelve urbana, y deja latente un stock de tierra en bordes y cruces de autopistas y bajadas, que paulatinamente completan la necesaria oferta de infraestructuras y equipamientos para estos nuevos territorios. Panamericana 50 se entiende dentro de esta lógica.

El proyecto trabaja sobre la idea de construir un espacio intermedio entre el exterior rutero de alta velocidad y el interior intimista de un trabajador con su monitor y sus papeles; que funcione como un buffer, mediando la entrada de luz y ruido, generando un área de trabajo semicubierta que recupera la idea de borde vegetal de la ruta.

Este espacio queda definido por una malla uniforme de chapa galvanizada plegada, perforada en distintos grados según su relación con el sol, que en el tiempo se va cubriendo de jazmines y trepadoras. En la velocidad de la ruta, un árbol iluminado aporta un diferencial en el genérico paisaje. Un baobab laboral, unas oficinas en la copa de un árbol.

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Baltic Sea Art Park - WXCA

January 7, 2014, 7:23 am

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The objective of the competition was to find the best visions for a common exhibition space of the Baltic Sea countries in Estonia. The Baltic Sea Art Park will be located in the downtown of Pärnu, on the left shore of the Pärnu River. According to initial plans, folk art and art work of professionals of the Baltic Sea nations will be exhibited in the floating pavilions. To establish these national pavilions, nine countries will be invited: Denmark, Estonia, Germany, Finland with autonomous Aland, Latvia, Lithuania, Poland, Russia and Sweden.

The target of the international contest was to find visions for a spatial solution on the riverside with green park and historical granite pier as well as the architectural sketch solution for the main building of the exposition hall with a draft for national floating pavilions on water. On 11th of December, Minister of Culture in Estonia Urve Tiidus revealed the results in Tallinn, at the Museum of Estonian Architecture. The goal of the winning entry was to emphasize the idea of community of Baltic Sea states by creating a floating square. The piazza is designed as a common space – a platform for exchange of the Baltic Sea culture that enables integration and interaction between all Baltic countries and their artistic heritage. It is a floating Forum of Art and a heart of the whole concept of the Park. It may become a new, clearly defined public space in a form of a market square that completes the urban structure of Pärnu.

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Villa Roces - Govaert & Vanhoutte

January 8, 2014, 6:33 am

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Villa Roces is integrated in an oblong terrain of about 70m long and 30m wide, situated in the forest surroundings of Bruges. The concept consists of a 50 m long and a 4.20 m high wooden wall flanking 6 m wide glass box is disposed. The house is built along a wall with the intention to meet the lack of light and reflect the presence of the forest, the verticality of the trees, etc. The 54m long wall functions as a background for the transparant volume in front. The wall is not only visible at the outside, but also continuously visible at the inside.
As the transparent volume is conceived as a box, the inside space is filled in with clearly defined boxes and volumes and incorporate the structural elements.
The glass box is indented at three sides:
One to give access to the underground parking place
One to develop the half underground swimming pool
And one to give access, at the backside of the house, to the master bedroom and annex bathroom

Photo by Tim Van De Velde. Published on January 08, 2014.

The plan concept is very simple:
On the level of the garden there is the income, kitchen, dining room and fireplace situated. The kitchen can be separated from dining room with a big sliding door.
The bedroom section of the children and the master bedroom are situated one above the other and put in split-level with the living room which has one and a half height
In front of the master bedroom we have a secondary sitting room which spatial makes the conversion to the handled levels.
A slope guarantuees the connection between the living room and the bedroom section of the children.
By handling the explained levels and heights we could maintain a continuously horizontal box which was of main importance to be put in contrast to the verticality of the trees.
Under the living room and kitchen is the underground parking situated. To put this underground was also of main importance in order to reduce the build volume above the ground level, this in relation to the disposable space and give the house the visual impression of a big pavilion.

Photo by Tim Van De Velde. Published on January 08, 2014.

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Museum of World Culture - Brisac Gonzalez

January 6, 2014, 9:11 am

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The museum provides a new public platform for the ethnographic collections of Sweden. It also serves as a new forum for international and local events. Situated at the foot of a hill in the city centre, the museum incorporates an auditorium, research centre, library, seminar rooms, restaurant and administrative offices.

Exterior

The design strategy revolved around creating a clearly marked difference between a solid west wing, containing the gallery spaces and offi ces along the street, and an open east wing towards the hill, where public activities take place. Between the solid west and the open east is a canyon-like zone containing the building services, with public circulation weaving its way through the three areas.

Hillside

As one goes up the building, the elements which were seen from below are gradually perceived from above, creating a sequence of reference points throughout the building with alternating views of the hill, atrium and museum.

Atrium

Restaurant

Shop

Stair

Atrium

Central staircase

Mezzanine

Exhibition

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Into the Shadow - NIO architecten

January 7, 2014, 5:22 am

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How do you transform a civil engineering artwork into a fine art work? How can an anonymous tunnel be turned into a space full of meaning? By transporting the visitors, mentally at least, to a different place. The tunnel on the Tugelaweg – a long, rectangular tube with no columns – is ideal for this kind of temporary experience that completely immerses you. Like huge screens, you can view the two, forty-metre-long walls as windows: as man-sized windows that will give you a glimpse of another world that you can become part of. And it is here that we will be telling stories from the animal world.

From top to bottom and front to back, both of these tunnel walls are to be fully equipped with LED strips comprising 12,000 dazzling, white lights. In front of these lights, we will place a screen of (vandal-proof) frosted, tempered glass with a natural, reed-like pattern on the visible side. In principle, all the LEDs will be fully illuminated for 24 hours a day. But within this profusion of light, a series of contours will be seen shifting across areas where the LEDs have been turned off. These will look like the contours of animals that are moving right behind the ripples in the glass. Here, a story is being told with light, or rather with the absence of light: through shadows.

The animal world that will be seen here comes from the Transvaal in South Africa. It comprises “the big five”: the elephant, the rhino, the lion, the buffalo and the leopard. And just as on safari, we – the people – are mere visitors. If you’re lucky, you may see a grazing buffalo, a leopard that has just woken up or an elephant lifting its head. If you’re unlucky, you will see nothing at all: just light. What we experience here is the slowness and capriciousness of the daily lives of animals. This will not be some spectacular, television format animal documentary but a life-size copy of animal life that can continue to intrigue over a prolonged period of time. It will be a layered image that is sometimes evocative of the shadow plays of Indonesian wayang puppets, yet also reminds us of the primitiveness of prehistoric cave paintings or a lucid dream, a dream without colour. This will be a place where we can all read our own animal stories.

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Maison Bastille - SCRIPT

January 7, 2014, 3:23 am

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Le bâtiment, de langage contemporain, répond, autant par ses matériaux de construction (maçonnerie) que par le dessin de ses façades principales, à l’architecture traditionnelle des fermes basques, avec leurs grandes façades faussement symétriques, leur grande masse blanche perforée par des petites ouvertures qui se répètent. Aux deux extrémités du volume sont creusés des auvents mis en valeur par leur couleur rouge basque. On peut lire dans ces dents creuses dans la maçonnerie une référence au lorio traditionnel. Le bâtiment assume son aspect massif. C’est un objet compact dont l’emprise au sol est relativement modeste ; le site qui l’entoure pénètre le bâtiment par les percements qui le ponctuent (baies et terrasses). Cet objet poreux permet un dialogue permanent entre site et objet architectural. Dans cette même logique, le bâtiment est implanté le plus possible vers le nord du terrain (en limite de zone constructible) de manière à bénéficier au maximum de la lumière du sud. La prairie boisée, ensoleillée pénètre l’espace du séjour en envahit visuellement l’espace intérieur du rez-de-chaussée.

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Open House - matthew mazzotta, Jegan Vincent De Paul - Architectural Designer

January 8, 2014, 5:59 am

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5 minute video of the history, context, and concept behind Open House - http://www.youtube.com/watch?v=hh_RB6uWQ-c