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Faq150 - Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita

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Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Il progetto per il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia cerca di proiettare sull’isola del lido l’immagine della città come trama di contrazioni temporali mescolando superfici, volumi e figure di luce.

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Il lido di Venezia riassume tutte le ambiguità di una città che si riflette nella sua autoreferenzialità; da qui, Venezia appare lontana: come una forma appena intravista, eppure la memoria della città, dei suoi monumenti, di San Marco è presente ed oscura l’identità del lido che volge lo sguardo verso il Mediterraneo e che, all’alba, brilla di riflessi d’oriente.

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Un solo edificio non può creare una nuova architettura, per questo si è scelto di considerare il Nuovo Palazzo del Cinema come parte di un insieme: l’Hotel Excelsior, il vecchio Palazzo del Cinema, il Palazzo del Casinò. Luogo, memoria e architetture si fondono nel sistema urbano.

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Figure luce

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Il Nuovo palazzo del Cinema fronteggia il mare ed è localizzato sulla Piazza del Cinema, innestato nel Palazzo del Casinò in modo che una delle due esedre è inclusa all’interno del foyer principale. Passando dall’interno del Palazzo del Casinò, caratterizzato da una luce soffusa, da un’atmosfera ricca di riflessi policromi, si può entrare nel foyer coperto da una superficie di vetro che scolpisce la luce e collega la Piazza del Cinema con il giardino. Il foyer è una camera di luce ricca di atmosfere create dalla compresenza di vegetazione, acqua nebulizzata, spazi e percorsi destinati ad accogliere il flusso di pubblico.

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Il margine riflesso/ Doppio ingresso

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Il Nuovo Palazzo del Cinema è orientato nella direzione laguna-mare e cerca la continuità tra il giardino e la piazza. L’accesso all’edificio avviene rispettivamente: dal canale attraverso il giardino e dalla piazza che s’insinua sotto il volume della sala principale da 2400 posti.

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Dal foyer principale, sollevato di 1,20 mt dal piano della piazza, si può accedere alla piazza inferiore del Mercato del film, posta a – 6,50 mt., oppure, attraverso il sistema di scale mobili ed ascensori, si possono raggiungere i foyer dei piani superiori relazionati alle diverse quote della sala principale.

Marco Scarpinato, Hideyuki Yamashita — Faq150

Il pubblico ha accesso all’edificio dalla Piazza del Cinema che può contenere oltre 10.000 persone; gli artisti che giungono dal canale accedono attraverso una risalita, posta tra i due livelli del giardino, che conduce all’area delle vip louge panoramica affacciata sul foyer. Il pubblico può assistere alla passerella delle star dal parterre del giardino oppure può attendere l’arrivo degli attori sostando nel foyer.

Logge caleidoscopio

La matrice compositiva che organizza la complessa organizzazione funzionale del nuovo Palazzo del Cinema è un incrocio tra il sistema costituito dal giardino, dalla stratificazione della Piazza del Cinema articolata nelle differenti quote del piano dello scavo del Mercato del film con le sale di proiezione e dalla platea della sala cinematografica principale con la sua copertura

Ogni direzione si articola in sequenze spaziali, logge caleidoscopio, che determinano i rapporti di visione/fruizione tra interno ed esterno. Lo schermo diventa la loggia da cui affacciarsi sulla realtà intesa come traccia del possibile, finzione come costruzione del racconto. La sala è l’estrusione dello schermo, la realtà estrusione della finzione, la finzione trama del processo creativo della rappresentazione.

Profili aperti/Superfici piazze

Il giardino è progettato salvaguardando le essenze pregiate preesistenti ed integrandole puntualmente per conferire un’atmosfera d’elegante frivolezza. Il Palazzo del Cinema, nel lato sul canale, è composto da un edificio a due livelli in cui sono localizzati il ristorante, gli uffici amministrativi e gli spazi per il cerimoniale. Il giardino copre anche il tetto di quest’edificio che costituisce il bordo sul viale Quattro fontane ed è quindi articolato su due quote da cui si può godere della vista sul canale verso Venezia.

La Piazza del Cinema è un piano segnato da solchi che corrugano la superficie. L’ingresso è sovrastato dalla loggia da cui si può allungare lo sguardo verso l’Hotel Excelsior; la loggia, è lo schermo della piazza e la grande vetrata, opportunamente coperta, può essere utilizzata per la proiezione dei film all’aperto. Così, mentre fuori si proietta un film, nella sala principale si assiste ad uno spettacolo di danza o teatro, nel giardino inferiore si tiene un banchetto, in quello superiore ci si muove tra i fiori, nella piazza inferiore si assiste ad una mostra d’arti visive o ad un’esibizione di giocolieri mentre gli abitanti passeggiano sul lungomare guardando la spiaggia illuminata dai falò. Ecco che l’architettura pulsa di composta urbanità e si avverte nell’insieme spaziale del vuoto costruito di là dall’oggetto.

(Il progetto, nella seconda fase, é stato consegnato fuori concorso.)


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